Tutti ricordiamo il film Braveheart, del 1994, diretto e interpretato da Mel Gibson: quel film epico e magniloquente sulla vita del ribelle scozzese William Wallace era pieno di scozzesi che, a ragione, volevano scacciare gli inglesi e non vedevano l’ora di dare battaglia. 

Una scena che è passata alla storia è quella nella quale Wallace recita il suo discorso più famoso: resistere è meglio che fuggire, perchè, anche se si resta vivi, poi lo si rimpiange. Ebbene, lo scozzese che non voleva combattere, e al quale Wallace risponde, era interpretato da Peter Mullan, che allora era alle sue prime prove. Da quel momento, l’attore scozzese avrebbe intrapreso una lunga strada di successi che lo ha portato, infine, ad essere scelto da Amazon per interpretare una parte, sicuramente importante, nella serie sulla Seconda Era della Terra di Mezzo che ci apprestiamo a vedere. Cerchiamo di conoscere meglio questo attore, che è certamente il membro più premiato del cast, quello con più esperienza!

Una vita al limite

Peter Mullan, come detto, è scozzese, e la sua prima parte di vita è stata molto avventurosa: a 14 anni cercò addirittura di avvelenare il padre, alcolizzato e violento, con dei sonniferi, e successivamente fece parte di una banda di ragazzi di strada! Molto attivo anche in politica- è un marxista dichiarato- fu uno dei leader del movimento teatrale contro il Primo Ministro, Margareth Thatcher, negli anni Ottanta; e dagli anni Novanta, come detto, cominciò a sfondare nel cinema, con ruoli man mano sempre più importanti. Come detto, ebbe una parte in Braveheart, ma anche in Piccoli omicidi tra amici e Trainspotting; poi arrivarono i premi, come la Palma d’Oro al Festival del Cinema di Cannes per la straordinaria interpretazione di un ex-alcolizzato nel film My Name is Joe di Ken Loach, nel 1998. Da lì, i suoi ruoli furono innumerevoli, e qui citerò solo alcuni dei film ai quali ha preso parte: Criminal (2004), I figli degli Uomini (2006), L’ultima Legione (2007), Harry Potter e i doni della Morte (2010), nel quale interpreta il Mangiamorte Yaxley, War Horse (2011), Hostiles (2017); ha avuto ruoli importanti anche in serie Tv molto premiate come Top of The Lake (2013), Gunpowder (2017) e Westworld (2018-2020). 

Peter Mullan, però, è molto noto anche come regista: in queste vesti ha vinto due premi molto importanti con film tosti e controversi che hanno avuto molto successo ma anche tante polemiche. Nel 1997 il suo Orphans ha vinto il premio come miglior opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia e il suo secondo film da regista, Magdalene, la controversa storia di un gruppo di ragazze in un collegio irlandese gestito da suore con metodi duri e violenti, ha vinto, sempre a Venezia, nel 2002, il Leone d’Oro.

Insomma, un attore che di esperienza ne ha tantissima e che porta qualità al progetto Amazon. Ma chi potrebbe interpretare, Peter Mullan?

Villain, oppure un saggio re?

Peter Mullan ha uno sguardo da duro, ma allo stesso tempo, soprattutto quando per esigenze di scena ha la barba, può assumere anche dei tratti gentili, e in questo caso potrebbe ben interpretare qualcuno dei Re di Nùmenor della prima fase del Regno degli Uomini, come il padre di Aldarion, Tar-Meneldur, il quale, come leggiamo nei Racconti Incompiuti, era uomo di modi gentili, alieno da superbia, più portato alle attività intellettuali che a quelle fisiche. Amava teneramente la Terra di Númenor e tutto quanto era in essa, ma non si curava del mare che la circondava, ché la sua mente spaziava ben oltre la Terra di Mezzo. Si rivelò un buono e saggio sovrano, ancorché mai cessasse di bramare giorni in cui poter arricchire la sua conoscenza dei cieli”.  

Un Re, questo, che è al potere negli anni nei quali c’è il primo risveglio di quelle forze oscure a cui poi verrà dato un nome che conosciamo bene: Sauron. 

Però è più probabile che Peter Mullan, data la sua esperienza in ruoli tosti e controversi, possa interpretare uno dei Re dell’epoca peggiore di Nùmenor, quella delle persecuzioni verso gli amici degli Elfi, e a mio avviso è il principale candidato per il ruolo di Ar-Pharazon , il Re che portò Nùmenor al disastro: “Il più possente e il più superbo fu, Ar-Pharazôn il Dorato, di tutti coloro che avessero impugnato lo scettro dei Re del Mare dalla fondazione di Númenor che era stato retto fino a quel momento da ventiquattro Re e Regine, i quali dormivano ora nelle loro profonde tombe sotto l’altura di Meneltarma, distesi su letti d’oro. E seduto sul trono scolpito nella città di Armenelos, nella gloria del proprio potere, Ar-Pharazôn cupamente rimuginava, il pensiero volto alla guerra.

Possono essere fatte altre ipotesi, ma per quanto mi riguarda queste sono le due più probabili.

Non resta che attendere, e vedere!